Black Rose Wars – Espansione Inferno
Prima partita a Inferno, espansione del gioco Black Rose Wars.
Il gioco nelle meccaniche resta identico al base, un gruppo di maghi si muove su una mappa esagonale, lanciando magie e evocando creature cercando di fare più punti possibile.
In questa espansione di BlackRoseWars però, l’antagonista non è più la Rosa Nera, una sorta di entità invisibile che “controlla” la board, ma Lucifero in persona che si muove all’interno delle stanze, colpendo i maghi e piazzando le proprie creature demoniache.
La prima differenza è proprio questa, Lucifero è tangibile, gira per la mappa e ciò che più conta, fa male, molto male. Agisce come un normale mago, in base a un mazzetto di carte, il pattern è più o meno sempre lo stesso: si muove, picchia ed evoca le sue creature.
Le creature attaccano colui che ha più punti minaccia, che generalmente è anche quello più avanti nel punteggio.
Le stanze sono diverse da quelle del gioco base, idem per le missioni personali e per le carte evento, tutte molto più punitive.
Il gioco è fatto per chi ama le sfide, infatti la difficoltà è settata molto più in alto e durante il gioco, oltre che a pensare di fare punti, occorre collaborare per bloccare un po’ Lucifero.
Durante la partita noi non lo abbiamo fatto e siamo stati asfaltati.
Per concludere, cosa ne penso di Black Rose Wars espansione Inferno?
Premesso che una partita è chiaramente poco per giudicare, ma mi ha dato la sensazione di caos: durante i vari turni le carte azione di Lucifero sparigliano le carte tanto che pianificare le proprie mosse risulta praticamente impossibile; non che il gioco base lo sia, ma qui è fin troppo accentuato.
Le scuole di magia che basano la propria strategia su una attenta pianificazione (per esempio chi evoca altari) risultano particolarmente penalizzate, mentre chi fa danni, avrà sempre qualcosa da bersagliare visto che Lucifero evoca un sacco di creature.
In sintesi, se siete dei “completisti”, amate le sfide o semplicemente volete avere delle miniature bellissime ve lo consiglio, altrimenti la “Sator”, anche se introvabile, offre decisamente di più.
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