Epopea HeroQuest

Epopea HeroQuest

Se anche voi eravate adolescenti negli anni novanta, avrete quasi sicuramente sentito parlare o addirittura giocato ad Heroquest, un dungeon crawler vecchia scuola, capostipite di un genere tornato in auge negli ultimi anni.

Perché ho scritto Epopea HeroQuest nel titolo?

Perché è di recente pubblicazione una nuova, chiacchieratissima edizione che ha suscitato sentimenti contrastanti. Ma facciamo un passo indietro.

Heroquest ha permesso a migliaia di ragazzini di vivere avventure fantastiche nei panni di eroi senza paura, in un’epoca in cui i mondi virtuali di pc e console ancora non esistevano.

A quella scatola base seguirono espansioni e nuove edizioni che ne andavano a espandere e migliorare alcuni aspetti. Tutto molto bello, tranne che ad un certo punto il gioco ha smesso di attirare i ragazzi e Hasbro (publisher del gioco) ha deciso di non produrlo più.

Ciò ha avuto come conseguenza che il gioco è diventato introvabile, oggetto da collezione e come tale ha raggiunto prezzi folli nei vari mercatini di seconda mano.

Questo per quasi 30 anni, con una piccola parentesi di una “fantomatica” edizione kickstarter alla quale molti, tra i quali il sottoscritto, hanno creduto rimettendoci i propri soldi.

Ecco perché la notizia di una nuova edizione ha scatenato fans e detrattori. Io l’ho comprata, anche solo per una questione affettiva: la scatola con cui giocavo era di un amico e gli era stata rubata.

A Sinistra la nuova edizione, più stretta ed alta, a destra la prima edizione bassa e larga.

 

Adesso lo sto giocando con mia moglie, un amico e suo figlio adolescente, tutti alla loro prima esperienza e vedere nei loro occhi lo stesso entusiasmo del me ragazzino non ha prezzo.

Ci auguriamo che l’editore pubblichi tutte le espansioni uscite nel corso degli anni.

So che meccaniche e storia sono vecchie, superate da prodotti più recenti, ma Heroquest è avvolto da una sorta di “magia” che fa dimenticare questi problemi.

Anche questo è giocare seriamente!